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Valutazione della fibrosi epatica con Fibroscan

La fibrosi epatica è una malattia dalla media diffusione che determina un accrescimento consistente del tessuto connettivo nel fegato. La comparsa della patologia si lega, quasi nella totalità dei casi, alla presenza di uno stimolo causato da lesioni ed infiammazioni croniche o da danni da carico subiti dall’organo: in particolare, avviene che il tessuto cicatriziale determini un mutamento dell’architettura e della morfologia dell’organo, dando luogo al malfunzionamento del fegato.
Sono circostanze che facilitano la comparsa della fibrosi epatica anche concomitanti infiammazioni epatiche di tipo virale (come l’epatite B e C), batteriche e parassitarie. La patologia può derivare altre sì da un malfunzionamento del metabolismo o da patologie da accumulo di lipidi e ferro o, ancora, dalla Malattia di Wilson.
Anche l’uso smodato e reiterato di alcuni farmaci, al pari dell’esposizione ad agenti tossici, quali fumo e alcol, accelera l’avanzare della fibrosi epatica.

Quali sono i sintomi

I sintomi che possono ricondurre ad una fibrosi epatica sono svariati, ma sono tutti accomunati dal non essere esclusivi di questa malattia: è facile, dunque, ad un primo esame non del tutto circostanziato, che la diagnosi non risulti agevole o immediatamente chiara.
Occorre inoltre precisare che i sintomi connessi alla fibrosi epatica non sono da ricondursi immediatamente a quest’ultima, quanto piuttosto alla patologia che l’ha causata. Anche per questo motivo la gamma di sintomi è piuttosto estesa e relativamente disomogenea: tra i sintomi più diffusi si possono annoverare anemia, alterazioni del metabolismo, astenia, comparsa di ecchimosi ed eritemi, diaspnea, epatite, emorragia e facilità di sanguinamento, gonfiore addominale e agli arti inferiori, ittero, nausea, perdita di peso repentina, prurito e ritenzione idrica.

Quali sono gli stadi della malattia?

Conoscere lo stadio istologico della fibrosi epatica è il primo passo utile ad addivenire ad un procedimento terapeutico efficace e, prima ancora, a tracciare una diagnosi del tutto esaustiva.
Si tende a classificare la gravità della patologia sulla base di 5 livelli differenti: lo stadio F0 è quello base, con il quale si identifica un’infezione in corso che non ha ancora determinato alcun tipo di danno fibrocicatriziale, lasciando di fatto del tutto inalterata la struttura del fegato.
Il livello F1 evidenzia una situazione ancora controllabile, nella quale il danno è presente ma molto limitato: in questi casi si tende ad attuare trattamenti blandi che riportano il paziente in salute in tempi non particolarmente lunghi.
Lo stadio intermedio è denominato F2: in questo caso il danno fibrocicatriziale è rilevante e sono previste terapie specifiche e di medio impatto.
Quando la condizione del paziente evidenza un danno sclerocicatriziale, la fibrosi viene classificata come F3. Il livello F4 è l’ultimo e contraddistingue i pazienti cronici.

Misurazione della fibrosi epatica con Fibroscan

Il Fibroscan è un avanzato e tecnologico apparecchio che permette di stabilire con precisione ed efficacia lo stadio raggiungo dall’avanzare della fibrosi epatica e rappresenta, pertanto, uno strumento fondamentale nell’ambito del percorso diagnostico e preventivo portato avanti dallo specialista.
Il Fibroscan è in grado di rilevare in maniera parecchio particolareggiata, l’entità e la dimensione di ogni cicatrice causata dall’infiammazione, determinando la misura in cui la fibrosi ingravescente sia realmente capace di alterare, con il trascorrere del tempo, la struttura morfologica del fegato e, di conseguenza, la sua regolare funzionalità.
Fino a non molto tempo fa, per determinare la gravità della malattia non esistevano alternative agli accertamenti di tipo invasivo come la biopsia epatica: solo in tempi recenti, infatti, si è investito in maniera concreta nello studio di tecniche di indagine basate su metodiche non invasive.
Tra tutte, quella fondata sull’impiego del Fibroscan rappresenta la metodologia di indagine più leggera ed efficace.

La preparazione del paziente ad un accertamento epatico con il Fibroscan non è particolarmente complessa: l’unica regola da osservare riguarda la necessità di presentarsi all’appuntamento presso il proprio centro diagnostico di fiducia a digiuno.
Per sottoporsi all’esame, non è richiesto che il paziente sospenda nessuna delle eventuali cure in corso.