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La risonanza magnetica encefalo nella diagnosi della sclerosi multipla

La risonanza magnetica dell’encefalo è uno degli strumenti diagnostici di primaria importanza per la diagnosi tempestiva di patologie come la sclerosi multipla.
Mediante l’ausilio dei più moderni e sofisticati macchinari medici in uso presso i centri specializzati, infatti, è possibile ottenere immagini chiare e dettagliate dell’intero complesso analizzato e riconoscere per tempo eventuali sintomi e condizioni che siano riconducibili ad una malattia.

Cos’è la sclerosi multipla

La sclerosi multipla, nota anche come sclerosi a placche, è una condizione patologica che interessa il sistema nervoso centrale.
Questa condizione viene definita “patologia infiammatoria demielinizzante” in quanto tende ad intaccare lo strato di mielina che ricopre i neuroni, compromettendo la rapidità degli impulsi nervosi che attivano il movimento del corpo. Nei soggetti normali, le informazioni trasmesse dalle fibre nervose viaggiano a 100 m/s, mentre nei pazienti affetti da sclerosi multipla la velocità di trasmissione non supera i 5 m/s.

All’assottigliamento dello strato mielinico dei  neuroni si accompagna la comparsa di cicatrici nella regione cerebrale, ben visibili durante la risonanza magnetica.
Le cause in grado di determinare la comparsa della malattia non sono ancora note: in numerosi casi si è verificata una potenziale origine virale comune ad altre malattie demielinizzanti. In minima parte sembrano poter sussistere fattori ereditari: si è osservato, infatti, che la sclerosi multipla colpisce con maggior frequenza alcune razze, escludendone al contempo delle altre: esquimesi, polinesiani e asiatici in genere, per esempio, sono quasi del tutto immuni a questa condizione. A decretare questa situazione potrebbero essere anche le abitudini alimentari proprie di determinante popolazioni: si può affermare, per esempio, che popoli aventi una dieta fortemente imperniata intorno al consumo di pesce siano meno soggetti al profilarsi della sclerosi multipla rispetto a quelli che fondano le loro abitudini alimentari intorno al consumo di prodotti caseari.
A conferma di questa tesi, gli emigranti dei territori a basso rischio tendono a pareggiare con la popolazione del paese in cui si sono trasferiti il rischio di contrazione della malattia in poche generazioni. Tra le potenziali cause rientrano anche fattori autoimmuni e contingenze quali la perossidazione eccessiva dei lipidi e l’eventuale collaterale danneggiamento della barriera encefalica.

Cos’è la risonanza magnetica

La risonanza magnetica è un esame non invasivo né doloroso che permette di studiare in maniera dettagliata la regione corporea oggetto dell’esame: nella fattispecie, la risonanza magnetica dell’encefalo, consente di individuare con facilità le lesioni presenti in quest’area e di individuare le alterazioni fisiche riconducibili alla malattia.
La risonanza magnetica si esegue impiegando un apposito onde a radiofrequenza di ampiezza diversa ed avvalendosi di uno speciale magnete. Questi strumenti sfruttano la particolare composizione dei tessuti del corpo umano, in larga parte costituiti di acqua, per rilevare mediante appositi algoritmi elaborati dalla centralina del macchinario, tutti i dati necessari alla definizione dell’immagine del complesso esaminato.

Per lo svolgimento dell’esame si impiegano diverse tecniche di ricerca clinica, che permettono di ottenere immagini diverse del medesimo distretto corporeo: la diagnosi scaturisce sempre dal confronto delle diverse prospettive di osservazione dell’encefalo. In talune circostanze, la normale procedura di accertamento clinico può essere completata dalla somministrazione endovenosa del mezzo di contrasto, un liquido che, reagendo chimicamente all’azione dello scanner dei macchinari, permette di studiare il soggetto con una precisione ancora più elevata.

Cos’è la risonanza magnetica all’encefalo

La risonanza magnetica all’encefalo è, come detto, lo strumento diagnostico di riferimento per l’individuazione della sclerosi multipla.
L’impiego di moderni macchinari ad alto campo produce un gran novero di vantaggi, che si riflettono sulla precisione della diagnosi e sul confort del paziente.
In particolare, anche i dispositivi elettromedicali chiusi di moderna concezione sono oggi progettati per ridurre al minimo il senso di oppressione e di soffocamento che alcuni pazienti tendevano a riscontrare con l’impiego delle strumentazioni di vecchia generazione.

Ai fini della diagnosi, invece, l’utilizzo di un macchinario ad ampio campo permette di ricavare un maggior numero di immagini con una sola scansione, di garantire un maggior livello di dettaglio e nitidezza e di favorire pertanto l’individuazione di lesioni cerebrali anche molto piccole.

Perché la risonanza magnetica è l’esame ideale per la diagnosi della sclerosi multipla

La risonanza magnetica è un esame preciso, efficace, veloce ed indolore. Bastano questi quattro aggettivi a chiarire il motivo per il quale questo genere di accertamento trovi così largo impiego.
La risonanza magnetica, infatti, non sfrutta le radiazioni ionizzanti e, grazie alle moderne tecnologie in uso presso i migliori centri medici e diagnostici, offre un quadro nitido e dettagliato delle condizioni cliniche del paziente esaminato.