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Tiroide e sue patologie: come capire se la ghiandola funziona correttamente

Che cos’è la tiroide e a cosa serve

La tiroide è una ghiandola endocrina collocata in corrispondenza del pomo d’Adamo: al pari delle altre ghiandole, anche la tiroide è deputata alla produzione di ormoni e gestisce, di conseguenza, cellule e tessuti, influenzando alcune funzioni come peso corporeo, produzione del colesterolo, battito cardiaco, vista, massa muscolare, condizione mentale, crescita dei capelli, condizione della cute e ciclo mestruale.

La tiroide agisce in concerto con il sistema nervoso centrale, con il quale è collegato attraverso l’ipofisi e l’ipotalamo: questi ultimi presiedono alla produzione degli ormoni tiroidei, controllando il trofismo della ghiandola.

Campanelli di allarme: sintomi difficili da riconoscere

Non sempre una tiroide ammalata è facile da riconoscere: una condizione patologica si manifesta nel momento in cui si verifica un’alterazione anomala, per difetto o per eccesso, della produzione di ormoni. Solitamente questa condizione, soprattutto quando giunge in fase avanzata, determina una modifica del volume e del peso della tiroide, traducendosi nella formazione di noduli asintomatici.

Quando i noduli si sviluppano si ravvisa la presenza di un gozzo, percettibile alla vista e al tatto. Nella maggior parte dei casi questi ultimi hanno natura benigna.

Le principali patologie tiroidee

Le patologie connesse ad un errato funzionamento della tiroide si identificano in funzione della natura dell’alterazione subita dalla produzione ormonale: quando questa aumenta oltre le soglie della normalità si parla di ipertiroidismo, mentre quando la sintesi di ormoni si riduce in maniera evidente si tratta di ipotiroidismo.

Il primo comporta sintomi come ansia, nervosismo, perdita di peso ed aumento della frequenza cardiaca. L’ipotiroidismo, se non trattato, causa invece problemi cardiologici, obesità ed infertilità.

La visita endocrinologia è dolorosa?

La visita endocrinologica è il primo tassello di un percorso diagnostico e terapeutico funzionale ad individuare e a trattare eventuali patologie tiroidee: questo tipo di esame non è né doloroso, né invasivo, in quanto si basa sulla palpazione diretta del collo. Spesso ad una visita specialistica segue lo svolgimento di una serie di esami diagnostici e di laboratorio atti ad appurare o a scongiurare la presenza di una condizione patologica.

Può essere svolta in gravidanza?

La visita endocrinologica non è preclusa alle gestanti. Al contrario, un consulto specialistico è raccomandato proprio durante la gravidanza per impedire che le alterazioni ormonali dovute alla gestazione causino delle variazioni al funzionamento della tiroide.

Un’alterazione delle normali funzionalità tiroidee, infatti, potrebbe nuocere al feto, causando danni neurologici o nascite premature.

Qual è l’esame più specifico per la tiroide?

La prevenzione è la prima e più importante arma utile ad escludere patologie che possano interessare la tiroide: la visita endocrinologica, come detto, è fondamentale anche per le donne in attesa e per quelle che hanno programmato una gravidanza. La visita endocrinologica è opportuna anche per le pazienti affette da cisti ovariche, dismenorrea, irsutismo e obesità.

Naturalmente la visita periodica è necessaria anche per tutti coloro i quali siano affetti da ipotiroidismo e da ipertiroidismo già acclarati: in questo caso la visita ha la funzione di verificare il decorso della condizione patologica e di ridefinire, qualora servisse, la cura farmacologica connessa al trattamento della malattia.

Nel contesto di un percorso diagnostico è utile il ricorso ad un’ecografia al collo, strumento preciso ed indolore per identificare con precisione eventuali formazioni nodulari e per avviare un trattamento terapeutico mirato ed efficace.

Solitamente, prima dello svolgimento di una visita endocrinologica o di un accertamento ecografico è necessario sottoporsi agli esami del sangue e delle urine e presentarsi alla visita specialistica muniti del referto.