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Allergie respiratorie: visita con pneumologo e TAC al torace per capirne di più

Le allergie respiratorie sono disturbi di varia origine e natura che accomunano un numero relativamente esteso di italiani: si stima, infatti, che circa il 30% della popolazione nazionale sia affetto da un’allergia respiratoria. L’allergia respiratoria è una condizione determinata da un allergene che, una volta inalato, procura un’infiammazione più o meno estesa del naso e dei bronchi.
Gli allergeni in grado di innescare questo particolare fenomeno possono essere diversi: polvere, acari e graminacee sono alcuni tra gli agenti patogeni più diffusi, ma non i soli. A determinare l’infiammazione, infatti, possono essere anche agenti stagionali, come il polline. Gli allergeni stagionali tendono a causare le allergie connesse solo in particolari momenti dell’anno: l’aria, infatti, si intride di pollini solo durante la primavera, quando le piante lo diffondono con lo scopo di riprodursi.

Altri agenti sono definiti “perenni” in quanto stazionano nel’aria tutto l’anno: tra questi sono annoverati anche i cosiddetti “allergeni professionali”, ossia quelli a cui sono sottoposte in maniera particolare alcune specifiche categorie di lavoratori. In questo gruppo rientrano, per esempio, gli acari della polvere e i micofilli.

Sintomi delle allergie respiratorie

I sintomi comuni alla maggior parte delle allergie respiratorie gravano, naturalmente, a carico dei principali organi costitutivi dell’apparato respiratorio: rinite, asma e congiuntivite sono alcuni dei sintomi più diffusi, ma non i soli. Parecchi pazienti, per esempio, denunciano fenomeni di congiuntivite, sfoghi e pruriti cutanei, problemi gastrointestinali, edema della glottide e perfino shock anafilattico. Nella maggior parte dei casi, la sintomatologia tipica di una reazione allergica si manifesta nell’intervallo di tempo compreso tra un minuto e due ore dal momento del contatto con l’allergene.

Cause dell’allergia respiratoria

Le cause che possono condurre un paziente a contrarre un’allergia respiratoria possono essere svariate: in primis contribuisce, come per altre malattie, l’aspetto ereditario. La presenza in famiglia di altri soggetti allergici favorisce la possibilità che anche i nuovi nati siano affetti dai medesimi disturbi dei progenitori.

Alla comparsa di questo disturbo possono però contribuire anche altri fattori, come una particolare e prolungata esposizione del soggetto a sostanze allergizzanti, il fumo di sigaretta o la permanenza in ambienti particolarmente inquinati.

Pneumologo e TAC al torace per diagnosticare le allergie respiratorie

Quella dello pneumologo è la figura chiave del processo di prevenzione e di cura delle allergie respiratorie. Lo specialista, infatti, è in grado di riconoscere tempestivamente i segni in grado di far diagnosticare la patologia e di suggerire con precisione i trattamenti da svolgere allo scopo di contrastarla e di ridurre i suoi effetti dannosi.

Nel contesto del processo diagnostico, gioca un ruolo di primaria importanza per la diagnosi di un’allergia respiratoria la TAC al torace. Questo accertamento non è invasivo, né doloroso e sortisce il proprio massimo risultato quando ad essa viene abbinata la somministrazione al paziente del mezzo di contrasto.
Quest’ultimo, se assunto nei minuti precedenti allo svolgimento dell’esame, assicura una visione ancor più accurata delle condizioni cliniche del soggetto che si sottopone allo screening.

Per effettuare una TAC torace è sufficiente far sdraiare il paziente su un apposito lettino e sottoporlo all’azione di un apposito scanner in grado di trasmettere le immagini captate dai propri sensori ad un vicino monitor dal quale il medico può dapprima “guidare” l’esame e successivamente tracciare la propria diagnosi.