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Cefalea a grappolo: sintomi, cause e durata

La cefalea a grappolo si manifesta con fitte intense alla testa, per un lasso di tempo che va dai 15 minuti alle 3 ore. La denominazione “a grappolo” (traduzione dell’inglese cluster headache) deriva dalla modalità con cui compare: può durare per alcune settimane, se non mesi, per poi svanire e ripresentarsi improvvisamente anche dopo 2 anni.

Vediamo come riconoscerne i sintomi e a chi rivolgersi per una cura adeguata.

Sintomi cefalea a grappolo: come distinguerli da un’emicrania

La cefalea a grappolo interessa circa 3-4 persone su 1000 e colpisce prevalentemente il sesso maschile, anche se negli ultimi anni il divario tra uomini e donne è diminuito. La cluster headache fa la sua prima comparsa tra i 20 e i 50 anni, in casi eccezionali in età infantile. Tendenzialmente dura alcuni anni, per poi scomparire naturalmente.

La cefalea a grappolo (spesso chiamata erroneamente emicrania a grappolo) di distingue in due tipologie:

  • Cefalea a grappolo episodica, 80%-90% dei casi, in cui il dolore si manifesta per alcune settimane per poi scomparire, ripresentandosi periodicamente;
  • Cefalea a grappolo cronica, quando il dolore è perenne per 12 mesi, senza alcuna remissione.

 
I sintomi della cefalea a grappolo sono inequivocabili e facilmente isolabili:

  • Dolore orbitale unilaterale che si irradia verso la tempia, con fitte dalla durata variabile dai 15 minuti alle 3 ore, ripetute fino a otto volte durante la giornata, sempre nella stessa fascia oraria;
  • Occhio arrossato e lacrimante;
  • Naso chiuso e rinorrea;
  • Sudorazione evidente sulla fronte e sul viso;
  • Riduzione della pupilla, a volte associata a gonfiore palpebrale;
  • Arrossamento dell’orecchio;
  • Irrequietezza e difficoltà a stare fermi.

Mail di testa e occhi rossi e doloranti dovrebbero già essere un campanello di allarme per il paziente, da non sottovalutare se associati ad altri sintomi tra quelli elencati.

La cefalea a grappolo interessa circa 3-4 persone su 1000 e colpisce prevalentemente il sesso maschile, anche se negli ultimi anni il divario tra uomini e donne è diminuito. La cluster headache fa la sua prima comparsa tra i 20 e i 50 anni, in casi eccezionali in età infantile. Tendenzialmente dura alcuni anni, per poi scomparire naturalmente.

La cefalea a grappolo (spesso chiamata erroneamente emicrania a grappolo) di distingue in due tipologie:

  • Cefalea a grappolo episodica, 80%-90% dei casi, in cui il dolore si manifesta per alcune settimane per poi scomparire, ripresentandosi periodicamente;
  • Cefalea a grappolo cronica, quando il dolore è perenne per 12 mesi, senza alcuna remissione.

 I sintomi della cefalea a grappolo sono inequivocabili e facilmente isolabili:

  • Dolore orbitale unilaterale che si irradia verso la tempia, con fitte dalla durata variabile dai 15 minuti alle 3 ore, ripetute fino a otto volte durante la giornata, sempre nella stessa fascia oraria;
  • Occhio arrossato e lacrimante;
  • Naso chiuso e rinorrea;
  • Sudorazione evidente sulla fronte e sul viso;
  • Riduzione della pupilla, a volte associata a gonfiore palpebrale;
  • Arrossamento dell’orecchio;
  • Irrequietezza e difficoltà a stare fermi.

Mail di testa e occhi rossi e doloranti dovrebbero già essere un campanello di allarme per il paziente, da non sottovalutare se associati ad altri sintomi tra quelli elencati.

Cefalea a grappolo cause

Cosa scatena la cefalea a grappolo? A oggi, non è ancora del tutto chiaro: alcuni ricercatori ipotizzano che l’origine di questi dolori invalidanti si trovi nell’ipotalamo. Qui “risiede il cosiddetto orologio biologico interno che controlla i ritmi sonno-veglia” (fonte issalute.it). Anche la genetica potrebbe fare la sua parte: circa il 3%-5% delle forme di cefalea a grappolo sembra colpire più persone di uno stesso nucleo familiare.

Secondo fonti accreditate dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità), alcuni condizionamenti esterni possono favorire l’insorgere dei sintomi nei pazienti predisposti alla cefalea a grappolo. Per esempio l’assunzione di bevande alcoliche, le temperature elevate, l’attività fisica e gli odori forti, come pittura o petrolio.

Anamnesi e diagnosi della cefalea a grappolo

Quando i sintomi di presentano con costanza nell’arco di più giorni, ti consigliamo di rivolgerti al tuo medico di base per una prima anamnesi. Alcune domande che il medico potrebbe porti sono:

  • Il dolore coinvolge tutta la testa o solo una parte?
  • È un dolore continuo o si presenta come delle forti fitte intermittenti?
  • Quanto dura il dolore?
  • Hai notato altri sintomi?
  • Da quanto tempo soffri di mal di testa? Ci sono stati dei mutamenti negli ultimi tempi?
  • Associ il dolore a eventi scatenanti? Cosa stavi facendo quando è arrivato il mal di testa?

Le risposte sono necessarie a stilare un’anamnesi accurata da parte del medico, che valuterà se consigliare esami di approfondimento, come una TAC al cranio o una risonanza magnetica per escludere la presenza di altre malattie.

Qualora non lo ritenesse necessario, sarà il medico a indirizzarti presso un neurologo, specialista dei disturbi del sistema nervoso, per la valutazione della cura più adeguata tra quelle attualmente disponibili in medicina.

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Cefalea a grappolo cura e rimedi

Ci sono diversi trattamenti riconosciuti, prescritti al paziente in base al suo stato di salute e alla gravità della cefalea. Non sono risolutivi, ma preventivi e/o attenuanti nella fase attiva del disturbo.

Durante gli attacchi di cefalea, i comuni analgesici non riescono a intervenire su un dolore così intenso, pertanto sono necessari trattamenti più efficaci, come l’ossigenoterapia, le iniezioni di sumatriptan o lo zolmitriptan sotto forma di spray nasale.

Lungo l’arco del periodo attivo della patologia, si ricorre a terapie preventive come verapimil (a dosaggi elevati e sotto stretto controllo medico per il monitoraggio dell’attività cardiaca) o cortisone, sia per via orale che intramuscolo.

Le terapie su indicate non sostituiscono il parere del neurologo: sarà lui a prescrivere la cura più adeguata per il paziente.

Visita neurologica per cefalea a grappolo a Caserta

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Fonti dell’articolo

  • www.sisc.it
  • mattiolihealth.com 
  • www.ordinemedicimodena.it 
  • www.issalute.it