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Differenza tra Demenza senile e Alzheimer: cosa sapere per distinguerle

Circa il 60%-80% degli anziani che soffre di demenza senile ha anche una diagnosi di malattia di Alzheimer. Questo crea confusione, portando demenza e Alzheimer a essere spesso usate come sinonimi: in realtà la prima è classificabile come sindrome, la seconda come vera e propria malattia, caratterizzata dalla degenerazione del tessuto celebrale. Vediamo meglio la differenza tra demenza senile e Alzheimer, quali sono i loro sintomi, in che modo vengono diagnosticate e qual è il decorso.

Differenza tra Demenza e Alzheimer: una veloce panoramica

La demenza è un sindrome composta da sintomi cognitivi, comportamentali e funzionali, che non sono ancora associati a una diagnosi definitiva e di cui non si conoscono ancora le cause. In rari casi può regredire, portando a miglioramenti o alla guarigione del paziente.

L’Alzheimer, di contro, rientra nella sfera della demenza senile per una sovrapposizione dei sintomi, ed è diagnosticato grazie a un esame obiettivo del medico, agli esami del sangue, dello stato mentale e della diagnostica per immagini (come TAC o risonanza magnetica).

Sintomi demenza senile e sintomi Alzheimer

Quali sono i primi sintomi di demenza?

I sintomi di demenza senile si evolvono e si aggravano con il passare del tempo. In medicina, infatti, si tende di solito a classificare i sintomi associandoli a tre diversi stadi della condizione:

  • stadio iniziale, con la comparsa dei primi sintomi;
  • stadio intermedio, in cui si aggravano i sintomi già presenti e se ne aggiungono di nuovi;
  • stadio avanzato, in cui il peggioramento si accompagna al decadimento della mente e del fisico, fino alla morte del paziente. È questo il caso della demenza senile grave

I primi sintomi neurologici preoccupanti della demenza senile sono:  

  • perdita di memoria improvvisa o vuoti di memoria, come dimenticare avvenimenti recenti; 
  • disorientamento spazio temporale, momentanea difficoltà a orientarsi tra strade e luoghi frequentati spesso oppure difficoltà a ricordare il giorno della settimana;
  • dimenticare qualcuno o qualcosa con cui si è quotidianamente a contatto, come un familiare od oggetti usati nelle attività giornaliere; 
  • lievi difficoltà nel linguaggio, nelle capacità di calcolo e di apprendimento e comprensione di nuovi concetti.

Alzheimer primissimi sintomi: saperli riconoscere per una diagnosi precoce

L’Alzheimer presenta sintomi iniziali molto simili a quelli della demenza senile, con eventuali tratti più gravi anche nello stadio primordiale. I sintomi sono: 

  • problemi di memoria a breve termine
  • alterazione della capacità di formulare frasi di senso compiuto, semplificando il linguaggio e utilizzando perifrasi; 
  • disturbi della personalità, con umore ballerino, aggressività, depressione, ansia; 
  • comportamenti sociali inadatti, come spogliarsi di fronte a sconosciuti o assumere atteggiamenti sessuali incontrollati; 
  • perdita graduale di autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane. 

L’Alzheimer è anche definita malattia delle quattro A: amnesia, afasia, agnosia e aprassia, a racchiudere il decorso della patologia.

Differenze di diagnosi tra demenza senile e Alzheimer

Le procedure per una diagnosi delle due forme di decadimento cognitivo e fisico sono molto simili. Di solito, una diagnosi di demenza senile viene prima di una prognosi di Alzheimer: ma sono le cause che emergono a seguito di indagini accurate a distinguerle.

Diagnosi demenza senile e diagnosi di Alzheimer: le prassi seguite dai medici

Per diagnosticare la malattia di Alzheimer e la demenza sono previste diverse indagini, non sempre lineari o uguali per tutti. Le principali sono:

  • esame obiettivo del medico e intervista al paziente e ai familiari (o persone con cui convive); 
  • esami generali, per indagare i livelli di pressione arteriosa, diabete e colesterlo;
  • esami ematochimici, mirati all’individuazione di anomalie, come nell’alipoproteina E (le persone con Epsilon-3 hanno il 50% di possibilità di sviluppare la malattia; i pazienti con Epsilon-4 sono geneticamente predisposti allo sviluppo della malattia, anche in forma precoce) o accumulo della proteina beta-amiloide (b amiloide), che il cervello non riesce a metabolizzare ed eliminare;
  • visita neurologica per l’esame dello stato mentale, supportato da un test neurologico per valutare le aree del cervello relative alla funzione mentale e distinguere la demenza da altre patologie;
  • risonanza magnetica (RMN) o tomografia assiale computerizzata (TAC) dell’encefalo, per valutare la presenza di atrofia della corteccia celebrale.

Il decorso per i pazienti affetti da demenza o da Alzheimer e cosa devono aspettarsi i familiari

I pazienti che ricevono una diagnosi di Alzheimer o di demenza senile hanno davanti a sé dai 7 ai 10 anni di vita, ma la statistica non è valida per tutti. In linea di massima, vi sono delle fasi che accompagnano il decorso della malattia fino allo stadio più grave: 

  • perdita del linguaggio e della capacità di comprendere il contesto;
  • perdita del senso dell’orientamento;
  • perdita della mobilità articolare, fino al graduale allettamento, che comporta a sua volta piaghe da decubito;
  • graduale perdita della deglutizione e della masticazione, da cui derivano possibili polmoniti da inalazioni da cibo e infezioni;
  • incontinenza;
  • ultimo stadio, quello vegetativo, fino al subentro di uno stato comatoso che avvicina il paziente alla morte.

Fin dalla diagnosi, i familiari e i caregiver devono pianificare le cure necessarie a fornire una vita dignitosa ai pazienti, senza dimenticarsi di sé, consapevoli che si trovano di fronte a patologie progressive non semplici da affrontare e da gestire.

Il supporto del medico, chiedere aiuto ad assistenti sociali o personale sanitario adeguatamente preparato o decidere se affidare il paziente a una struttura ospedaliera in grado di garantirgli le migliori cure sono tutti argomenti da affrontare per garantire a ogni membro della famiglia una vita quanto più serena possibile.

Visita neurologica a Caserta per Alzheimer o Demenza senile

Se tu o un tuo familiare presentate uno o più dei sintomi elencati, ti consigliamo di rivolgerti quanto prima al medico di base per valutare se svolgere una visita neurologica e approfondire con gli esami di routine.