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Ernia del disco: diagnosticare la patologia con la TAC lombosacrale

L’ernia del disco è una condizione patologica che si verifica quando il nucleo polposo di uno o più dischi intervertebrali fuoriesce dalla sua sede naturale determinando nel paziente dolore e difficoltà motorie.
Il disco intervertebrale è un cuscinetto di forma ellissoidale che ammortizza i movimenti della colonna, frapponendosi tra una vertebra e l’altra.

Esistono svariate tipologie di ernia discale: in sintesi, comunque, ogni ernia può essere classificata in relazione al preciso segmento della colonna vertebrale che intacca, dall’età della patologia o dal grado di fuoriuscita del nucleo polposo dalla sua sede congenita. Nel primo, caso, dunque, l’ernia al disco può essere definita mediana, paramediana, laterale, intraforaminale ed extraforaminale.
Le classificazioni riferite all’età della malattia, invece, permettono di identificare i vari stadi patologici come maturi o immaturi: nel primo caso il nucleo uscito dal disco presenta una superficie opaca e giallastra, mentre quando la condizione è di recente formazione il nucleo è bianco e brillante.
Le ernie discali classificate in base al grado di fuoriuscita del nucleo, infine, si identificano come “contenuta”, quando il disco sporge in un’area circoscritta al canale vertebrale, “protusa”, quando la sporgenza sborda nel canale spinale, o “espulsa”: in quest’ultimo caso, il nucleo del disco perde del tutto il proprio contatto con il complesso anatomico originario.
Spesso l’ernia al disco si presenta in forma del tutto asintomatica. Laddove la sintomatologia non fosse occulta, comunque, non sempre si presenta in maniera immediatamente distinguibile da quella di una lombalgia o di una sciatalgia.

Per una tempestiva ed efficace diagnosi di un’ernia del disco lo screening più consigliato è quasi sempre una TAC lombosacrale, esame non invasivo né doloroso che sfrutta i raggi X per ricavare immagini dettagliate e precise dell’intero plesso corporeo sottoposto all’accertamento clinico.

Cause dell’ernia discale

La progressiva fuoriuscita dalla sua regione anatomica del nucleo del disco è quasi sempre il risultato di un lento processo di tipo degenerativo che coinvolge solitamente tutto il complesso osteo-articolare.
Solitamente, questo processo di invecchiamento intacca il disco dall’esterno all’interno, indebolendolo progressivamente fino a favorirne la sua fuoriuscita.

Il processo degenerativo che si pone alla radice del problema può essere velocizzato o favorito da alcune concause: grande importanza hanno, in questo senso, fattori genetici ed ereditari, ma anche cause accipienti e collaterali, quali il fumo, l’obesità e l’impiego prolungato e reiterato dell’automobile.

Ernia del disco: i sintomi

Solitamente, tra i sintomi in grado di fare luce sulla presenza di una condizione patologica già relativamente avanzata sono dolori vertebrali, cervicali, dorsali o lombari, spesso associati alla comparsa di difficoltà motorie di entità variabile.
Talvolta, il protrarsi di questa condizione influenza negativamente la qualità della vita, comportando la comparsa di manifestazioni a carico del sistema nervoso e midollare.

Quali esami fare

Una visita fisiatrica rappresenta solitamente il primo tassello del processo di indagine diagnostica utile all’identificazione di un’ernia al disco: solitamente il sospetto diagnostico può manifestarsi già in occasione dell’esame fisico del paziente, che prevede la verifica dei riflessi, della sensibilità e della risposta dei muscoli agli stimoli esterni.
In questo senso, trovano largo impiego procedure di indagine clinica come il test di Wassermann.
In ogni caso, la diagnosi della patologia deve essere confermata avvalendosi di esami più approfonditi come la risonanza magnetica o la tac lombosacrale.

TAC lombosacrale: cos’è, cosa mostra, come ci si prepara

La TAC lombosacrale è una tecnica diagnostica che impiega le radiazioni ionizzanti per ottenere un’immagine chiara dell’intero complesso analizzato. Nella fattispecie, questo genere di esame interessa il tratto lombosacrale del rachide. Questo screening trova largo impiego per l’indagine, la diagnosi ed il trattamento di condizioni traumatiche e per la valutazione di patologie degenerative quali ernia e artrosi e di neoplasie.
La tac lombosacrale è altresì impiegata anche per lo studio delle protuberanze ossee e dei massicci articolari.
Quando lo svolgimento dell’esame non richiede l’assunzione del mezzo di contrasto, non è necessaria una preparazione specifica da svolgersi prima della tac: in caso contrario, invece, è richiesto il digiuno totale nelle 8 ore precedenti all’accertamento. In ogni caso, prima dello svolgimento di una tac lombosacrale, il paziente deve spogliarsi di tutti gli indumenti e degli accessori che contengano sezioni metalliche.

Ernia al disco: le cure

Come sempre, anche nel caso dell’ernia al disco, l’attività fisica è un’alleata utilissima nella lotta e nella prevenzione della patologia: tra tutti, lo sport generalmente più consigliato dai medici è il nuoto.
Sono solitamente sconsigliati, invece, corsa e sollevamento pesi, ai quali si tende a preferire attività in grado di distendere e fortificare la muscolatura, come lo yoga.

Nei casi più gravi l’intervento rappresenta la soluzione più adeguata a risolvere in maniera definitiva il problema. Esistono a tal riguardo diverse tecniche impiegate efficacemente in funzione della specificità di ogni condizione patologica e che svariano dalla chirurgia mini invasiva alle manipolazioni, fino all’ozonoterapia.
Frequente, infine, è anche l’inserimento di protesi morbide in gel che suppliscano all’assenza del disco intervertebrale.

Il trattamento della patologia può anche non prevedere il ricorso all’intervento: nei casi in cui si preferisca attuare una metodologia di intervento più conservativa, infatti, sarebbe possibile fare ricorso al semplice riposo, alla fisioterapia o ad una cura farmacologica.
Naturalmente, entità e tipologia di intervento sono da concordarsi con il proprio specialista di fiducia in funzione della gravità e della natura specifica di ogni patologia discale.