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Utero antiverso: cos’è, quali problemi comporta e come diagnosticarlo

L’utero e la sua posizione

L’utero è uno degli organi più importanti dell’apparato genitale femminile: al suo interno, infatti, si sviluppa il feto durante la gravidanza.

L’utero si estende a partire dalle tube di Falloppio e prosegue verso il basso aprendosi, attraverso la cervice, nella vagina.

Più in particolare l’utero è posizionato all’interno della regione della piccola pelvi e si incunea tra la vescica ed il retto. A separare l’utero dalla vescica e dal retto è il recesso peritoneale, una cavità che può contenere delle anse dell’intestino tenue.
Lateralmente all’utero si sviluppano i legamenti larghi, ossia delle pieghe che suddividono in una zona anteriore ed in una posteriore la piccola pelvi e che contengono tessuti connettivi e legamentosi.

Cos’è l’utero antiverso

L’utero antiverso è una condizione patologica che determina un’eccessiva inclinazione dell’utero verso la sezione addominale. In genere, l’utero antiverso è del tutto asintomatico e si configura come una caratteristica genetica.

Solitamente l’utero antiverso non richiede un trattamento farmacologico e terapeutico specifico: nella maggior parte dei casi, infatti, questa condizione non preclude le gravidanze e non causa ripercussioni sulla fertilità della donna.

Differenza tra utero antiverso, utero antiflesso, utero retroverso e utero retroflesso

Posizioni dell'utero
Posizioni dell’utero

È importante non confondere l’utero antiverso con l’utero antiflesso: entrambe le condizioni, infatti, comportano la presenza di un’inclinazione anomala del plesso uterino ma, nel caso dell’utero antiflesso, l’inclinazione riguarda solamente il corpo dell’utero. Altre condizioni tipiche sono quella dell’utero retroverso e retroflesso: nel primo caso la posizione dell’organo descrive un angolo superiore ai 90 gradi tra il collo uterino e la vagina, mentre nel secondo, l’utero si presenta inclinato verso la parte posteriore del corpo.

Le cause dell’utero antiverso

L’utero antiverso è quasi sempre una condizione fisiologica e congenita al pari di qualsiasi altra caratteristica morfologica ed estetica trasmissibile di genitore in figlio. Solo in rari casi l’utero antiverso scaturisce da una condizione scatenante che ha avuto delle ripercussioni sulla condizione anatomica del corpo femminile come parto, taglio cesareo, interventi chirurgici sulla pelvi e taglio cesareo.

Sono soggette a questa condizione anche le donne che nel corso della vita affrontano molte gravidanze.

I sintomi dell’utero antiverso

L’utero antiverso è una condizione asintomatica nella prevalenza dei casi, rivelandosi solo quando non vengono svolti esami specifici. Nei rari casi in cui questa condizione si presenta in forma sintomatica, le donne con utero antiverso sperimentano un senso di pressione e di dolore localizzato nella regione pelvica anteriore. Di solito, i fenomeni dolorosi si verificano quando l’inclinazione dell’utero è talmente marcata da comprimere la parete addominale interna.

Utero antiverso e rapporti sessuali

Come detto, l’utero antiverso è una condizione spesso asintomatica, che non causa ripercussioni nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Anche in ambito sessuale, l’utero antiverso non è solitamente associato a dispareunia, ossia a disturbi e dolori durante il rapporto sessuale.

Utero antiverso e gravidanza

Parimenti, l’utero antiverso non ha effetti su concepimento e gravidanza: studi specifici, infatti, hanno dimostrato che questa condizione, normalmente, non interferisce con la gravidanza e non comporta complicazioni durante il parto. Di conseguenza si può escludere categoricamente che l’utero antiverso possa essere causa di pericolo, sia per la mamma che per il feto, durante la gestazione.

Diagnosi dell’utero antiverso

Per procedere alla diagnosi dell’utero antiverso è necessario un esame accurato che permetta di valutare empiricamente la presenza di un’inclinazione anomala e di identificarne le caratteristiche.

Esame pelvico ginecologico

L’accertamento deve iniziare sempre da un esame obiettivo dell’intero distretto pelvico, durante il quale il ginecologo possa osservare la vagina e gli altri organi: in particolare, l’accertamento deve concentrarsi sulla cervice.

Ecografia pelvica

Laddove l’esame obiettivo non risultasse del tutto soddisfacente, l’indagine clinica proseguirebbe con un’ecografia pelvica: questo esame di diagnostica per immagini è del tutto indolore e non causa alcun tipo di conseguenza per la salute delle pazienti. I moderni macchinari impiegati per l’utilizzo di questa tecnica diagnostica, infatti, sfruttano gli ultrasuoni in luogo delle radiazioni ionizzanti.

Mediante questo screening è possibile ottenere immagini dettagliate di tutto il complesso pelvico, che permettono di studiare con efficacia le condizioni di salute della vescica, della parte bassa dell’intestino e dell’intero apparato riproduttivo femminile. Spesso questo genere di accertamento viene compiuto con lo scopo di ottenere una conferma diagnostica dei dati rilevati durante la visita precedentemente effettuata dal ginecologo.

Terapie per l’utero antiverso

Dal momento che la condizione dell’utero antiverso non è causa di dolori e non interferisce con la regolare attività quotidiana della donna, non è prevista una terapia correttiva specifica. Di conseguenza, non esistono nemmeno farmaci o tecniche chirurgiche finalizzate alla correzione dell’inclinazione dell’utero.